Sandali, piedi scalzi, bisaccia sulla spalla, sorriso sulle labbra, occhi di angelo

copertina del libro Sandali, piedi scalzi, bisaccia sulla spalla, sorriso sulle labbra, occhi di angelo

copertina del ibro Sandali, piedi scalzi, bisaccia sulla spalla, sorriso sulle labbra, occhi di angelo

Fra Dionisio Filippi ofm: quando ci accostiamo a lui per conoscerlo da vicino, subito ci affascina. E’ il potere della semplicità e della autenticità. Anche questo sussidio, curato da p. Fabio Longo ofm, ha il grande pregio di osservare fra Dionisio da varie angolature, ma di presentarcelo con immediatezza e vivacità. Sono veramente moltissimi gli aggettivi con i quali testimoni e confratelli, che sono vissuti con lui, cercano di defi nire la sua personalità. Ma fra Dionisio è soprattutto il buon frate francescano, dal volto radioso e sereno.
Lo si vede fermarsi senza fretta accanto alla gente e ascoltare. Sì, fra Dionisio, nella sua semplicità sapeva dire parole piene di sapienza, ma prima sapeva ascoltare.

Nella sua vita fu sacrestano, infermiere, frate dei servizi del convento, ma soprattutto questuante. E’ così che noi lo vogliamo immaginare: un povero viandante, che diffonde e raccoglie “la carità”. Raccoglieva quello che poteva essere utile per i confratelli del convento, per gli orfani, per i poveri. Ma fra Dionisio dispensava “carità”. Era tutta la sua persona che, con un fascino tutto speciale, seminava attorno a sé pensieri di serenità e di pace interiore. Pareva che in lui rivivesse lo spirito di S. Francesco d’Assisi! Poteva poi essere la sua parola discreta e disadorna a suscitare nelle persone sentimenti buoni, sempre anche collegati con i valori evangelici. Se trovava il terreno adatto, con persone che erano particolarmente disponibili all’ascolto, egli voleva far capire che era un frate contento, che la spiritualità francescana lo aiutava a vivere in pienezza il Vangelo. Se era presente qualche ragazzo, non esitava a fare anche una proposta “vocazionale” ben precisa. Diceva: “Se il Signore ti chiama, non dire di no!”. Quanto è bello aver chiamato “i figli della bisaccia” quei ragazzi che hanno accolto le discrete proposte di fra Dionisio. Non sono pochi coloro che sono diventati frati, come lui.

Fra Dionisio era stato modellato, in tutta la vita, dalla presenza dal contatto con i poveri, con i semplici, con gli orfani. Anche noi, accostando fra Dionisio, possiamo non solo ammirare un modello di vita evangelica, ma sentire che ha qualcosa di importante da trasmettere a ciascuno di noi.

-Padova, 9 maggio 2010
Mons. Pietro Brazzale
Postulatore delle Cause dei Santi della Diocesi di Padova

 

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